Questo testo tratta dei processi innescati dallo stress nell’organismo umano, che coinvolgono la totalità del sistema psico-neuro-endocrino-immunologico, delle potenzialità della naturopatia nella prevenzione e nella cura dei disturbi ad esso correlati.

La trattazione seguente non ha la pretesa della completezza su un argomento così complesso, tuttora oggetto di studio di più qualificati esperti del settore scientifico, ma è concepito con l’unico, umile scopo di fornirne una visione di insieme, nella speranza che possa essere di supporto ad un approccio naturopatico.

Ho deciso di affrontare il tema del dolore in quanto il dolore è insito nell’uomo così come amore è la morte. Chi ha conosciuto il dolore è come se si trovasse tra bene e male. Si può voler bene nel dolore, dare dolore, ricevere dolore, ed è curioso constatare come il dolore indichi una sensazione è allo stesso tempo un sentimento.

Spesso mi è capitato di vedere associare il dolore alla morte e alla sofferenza, ma la mia esperienza di vita e professionale mi ha portato a leggere il dolore come un punto di arrivo, un ricominciare o come la fine di un percorso per iniziarne un altro in una diversa forma. Devo dire che la filosofia buddhista che ho abbracciato ormai da più di 20 anni mi ha aiutato molto a elaborarne il significato. Il dolore ti porta necessariamente a conoscere le proprie ed intime emozioni, non necessariamente ad esternarle, ma sicuramente non si può fare a meno di conoscerle e farci i conti. Lo scopo di un naturopata, è quello di fornire un contributo operativo alla promozione della salute al riequilibrio bioenergetico attraverso un analisi completa della persona con lo scopo di cercare, attraverso tecniche specifiche, di ripristinare un equilibrio energetico.

Raramente ho utilizzato per me stessa e per la mia famiglia la cosiddetta medicina convenzionale, preferendo invece la medicina naturale, da qui la scelta di questo meraviglioso percorso nella professione di naturopata convinta più che mai, soprattutto in questi ultimi anni dove l’abuso di farmaci, avvolte somministrati anche senza una ragione specifica, che sia la scelta giusta.

La Medicina Tradizionale Mediterranea rappresenta le origini della nostra cultura ed è alla base della Naturopatia Contemporanea.

Attraverso lo studio di questa grande tradizione è possibile apprendere una metodica di analisi poco conosciuta ma molto efficace.

La salute, intesa in senso di completo benessere psico-fisico, e non come semplice assenza di malattia, può essere promossa secondo la M.T.M attraverso l’utilizzo di piante idonee scelte sulla base delle caratteristiche fisiche e psichiche della persona, che possono essere studiate attraverso un’osservazione attenta (fisiognomica).

Tale valutazione offre l’opportunità di individuare il “temperamento” prevalente o il mix di questi (sanguigno, collerico, malinconico e flemmatico) sulla base
dell’antica “Dottrina degli Umori”.

Gli interventi naturopatici hanno come scopo quello di riportare equilibrio (eucrasia) laddove si sia generato un disequilibrio (discrasia). Si procede quindi, lavorando su più piani (fisico, energetico, psico-emotivo e spiriturale), suggerendo trattamenti alla persona ed insegnandole contemporanemente come fare per stabilizzare quelle modifiche comportamentali che possono generare salute.

La MTM rappresenta quindi, un sapere prezioso che, ancora oggi, ha molto da insegnare, perché si basa su principi di equilibrio e salute applicabili in concreto da chi desidera migliorare la qualità della propria vita ed accrescere la propria consapevolezza.

Può la mente influenzare la materia? Mente e cosmo possono essere considerati come una fitta rete costituita da campi energetici interconnessi tra loro, attraverso i quali avviene uno scambio continuo di informazioni.

Concetti relativi alla mente, alla coscienza e alla consapevolezza si sono evoluti nel tempo passando da un approccio meccanicistico ad uno basato sulla teoria del biocampo, un ente astratto, descritto come un flusso di informazioni dinamico che regola le funzioni biologiche e l’omeostasi.

Diversi scienziati hanno cercato di dare una risposta a questa domanda. Studi come quelli intrapresi dal professor Robert G. Jhan o da W.A. Tiller hanno dimostrato come il pensiero sia in grado di modificare il campo di informazioni materiali, grazie alla modulazione dell’intenzione.

Tutta la materia è energia. Molte culture antiche avevano ben compreso che viviamo circondati da energie sottili e che la materia, compreso il corpo fisico funge da trasmettitore ed emettitore di questa energia. Ogni essere dotato di una coscienza, che è la fonte di tutte le informazioni che governano la vita, è in grado di canalizzare tali energie.

L’uomo dunque non appare più come uno spettatore passivo, ma come protagonista della propria esistenza e l’intenzione uno strumento valido che, se usato consapevolmente e in risonanza con la propria coscienza e scopo di vita, potrebbe aprire nuove possibilità riguardo i processi di guarigione.